Calogero non c'è più. Ripensando a tutti i momenti che abbiamo passato con lui mi sono accorto di una cosa: non gli ho mai sentito alzare la voce. Calogero era così; aveva un aspetto da signore, sempre garbato, elegante; parlava con un filo di voce e non si alterava mai anche quando ne aveva ben donde. Signore nei rapporti con gli altri. Un altro pensiero forte che mi lascio dentro è una coppa regalata a mio figlio durante una gara sulle Madonie: per una crudeltà regolamentare, io con mio figlio avevamo stravinto ma fummo esclusi per manifesta superiorità. Ebbene lui, accortosi degli occhi tristi di mio figlio, gli regalò la sua coppa che, ovviamente custodiremo gelosamente tra i nostri più bei trofei. Quante battaglie compiute assieme ai soci: campionati, regolamenti sempre pronti a farci valere con tutti e contro tutto. Lui era entrato in punta di piedi tra noi e, proprio per quel modo di fare e per la sua competenza, si era fatto strada: era nel direttivo ed era il nostro tesoriere. Mi era stato molto vicino proprio per sistemare la contabilità ed alla fine ci lascia con "tutte le carte a posto". Ma Calogero non era solo Calogero. Era anche Patrizia e Clizio. Una famiglia unita (l'altro figlio vive lontano) e che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare. Quante domeniche passate insieme spensierate, divertenti e ricche di soddisfazioni. Calogero era diventato un maestro della regolarità. Insieme al figlio Clizio ed alla sua fida 500 aveva vinto tanto, generando anche l'invidia di molti.
Calogero aveva una ironia ed un humor veramente pungenti. Tutti ci trovavamo bene con lui. Trasmetteva serenità e allegria; quante prese in giro per quella escursione sulle Madonie con la sua moto Maserati e con quel barattolino d'olio per la miscela: a modo suo voleva imparare anche i rudimenti della meccanica tra gli sfottò di tutti noi. E poi il lavoro per il museo ancora in fase di allestimento e l'ultimo calendario per i bambini disabili. Calogero aveva organizzato anche il nostro ultimo raduno a Licata nella sua personalissima "Villa". Poi la tragedia. Di colpo la nostra attività si è come spenta quasi ad aspettare un miracolo che, purtroppo non c'è stato. Ora la fine. Ciao Calogero, ti promettiamo che riprenderemo tutto come prima per portare in giro il tuo ricordo e, a chiunque domanderà, diremo che tu sei insieme a noi, con noi a vivere un'altra domenica spensierata e, ora, non ci abbandonerai mai più.
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